Anteprima 20 maggio
Baccus 29 giugno–2 luglio
Euterpe 27-30 luglio
Dionisus 24-27 agosto
Concerto di Natale 9 dicembre
Da 18 anni il suono della natura amiatina si fonde con le sfidanti proposte musicali della coppia d’arte e vita Maurizio Baglini e Silvia Chiesa, che quest’anno festeggeranno il loro trecentesimo concerto in duo proprio nel silenzio e musica della natura toscana, ove sono stati pionieri di un modo diverso di fare arte immateriale nella bellezza incontaminata grazie al sodalizio con la Fondazione Bertarelli. E anche quest’anno tra il Grand Tour Beethoven su progetto di Louis Lortie, la seconda esecuzione della Sonata di Strauss commissionata da Silvia Chiesa nella nuova versione con orchestra, le extravaganti Popsongs di Roma Sinfonietta e le incursioni sonore dei Fratelli Mancuso o l’omaggio di Michele Placido a Schubert, fra i tanti, non mancheranno di completare l’esperienza della campagna amiatina dipingendone il suo panorama sonoro
L’esperienza pionieristica di Amiata Piano Festival prosegue e mentre si avvicina a grandi passi il ventennale di questo fitzcarraldico progetto, che è riuscito a creare un pubblico e un luogo d’eccellenza per la musica nella natura poco antropizzata delle pendici amiatine, quest’anno si festeggerà il 29 luglio un altro importante traguardo: il trecentesimo concerto in duo dei fondatori Silvia Chiesa e Maurizio Baglini, il cui virtuosismo e curiosità sperimentale sono noti in tutto il mondo e hanno rappresentato la vera colonna portante di Amiata Piano festival per diciotto lunghi anni di lavoro, ricerca e riflessione. 300 volte Baglini & Chiesa sarà dunque l’appuntamento centrale del ’23, non solo perché avrà il sapore di una festa amicale, ma anche perché godrà della libertà di un programma a sorpresa e variabile, che solo un duo cameristico così consolidato e consonante dal profondo dell’anima, può permettersi di offrire al proprio pubblico.
Ma il cuore libero di Amiata Piano Festival ’23 è di certo circondato da una lunga serie di appuntamenti di grande interesse musicale, che quest’anno vedranno per la prima volta un più stretto intreccio tra tutti gli attori cresciuti sotto l’egida della famiglia Bertarelli, dai vini delle loro cantine alla gastronomia semplice e raffinata della tenuta, per quattordici serate d’esperienza davvero sinestetica.
Si parte sabato 20 maggio con il concerto d’anteprima Gioia, bella scintilla divina, che apre al Grand Tour Beethoven, progetto del grande maestro del pianismo internazionale Louis Lortie affidato all’amico ed ex allievo d’eccezione Maurizio Baglini, che partendo dalla Nona Sinfonia di Beethoven nella trascrizione di Liszt proseguirà poi con le trascrizioni della prima e sesta a quattro mani con Alexander Kashpurin e Luigi Carroccia il 28 luglio, poi la seconda e la settima sempre a quattro mani con Axel Trolese, Illia Ovcharenko il 26 agosto.
Già il 29 giugno, in apertura del week end Baccus, il pubblico di Poggi del Sasso potrà poi godere di una vera chicca, frutto dell’instancabile lavoro di Silvia Chiesa per accrescere il repertorio per violoncello tra ricerche di testi dimenticati, composizioni nuove e trascrizioni inattese. Si tratta infatti della sua commissione al direttore d’orchestra Giovanni Veneri per orchestrare per violoncello e orchestra il noto testo per pianoforte e violoncello di Richard Strauss Sonata in fa maggiore op. 6, ottenendo così una nuova opera che mantiene rispettosamente e fedelmente Strauss, ma amplifica quella “percezione di una densità articolata di potenzialità e spunti della parte pianistica che mi ha sempre fatto sognare ‘altro’ nei lunghi anni di studio ed esecuzione di questo testo, laddove quel ‘altro’ non poteva che essere uno sviluppo orchestrale rispettoso e fedele, che semplicemente desse respiro ad un mondo di idee pronte a spiccare il balzo verso spazi sonori più ampi.” Racconta Silvia Chiesa aggiungendo: “Ovviamente mi ci sono voluti anni per avere il coraggio di realizzare questo sogno di toccare un’opera di questo livello, ma l’incontro con Giovanni Veneri mi ha spronato e l’esito della prima esecuzione a Milano, per Serate Musicali, lo scorso anno con la giovane orchestra Cupiditas e Pietro Veneri sul podio mi hanno fatto capire che il mio era un sogno giusto”.
Il programma di giugno proseguirà poi con Michele Placido a dar voce al testo del musicologo e divulgatore partenopeo Stefano Valanzuolo per scoprire, tra parole e musica, Il Sosia. Vita Pubblica e Privata di Franz Schubert, musicista, opera dedicata ad una delle figure più complesse, enigmatiche e attuali della civiltà musicale, la cui immensità artistica ha come contraltare la fragilità di una vita che di certo ricorda le biografie dei poeti maledetti del decadentismo e simbolismo francese. Segue lo stimato Quartetto Klimt con la rara trascrizione di Ferdinand Ries dell’Eroica di Beethoven e Richard Strauss, per poi chiudere col programma degli eclettici Fratelli Mancuso, maestri nel coniugare il folk siculo con la contemporanea pop fino alla musica da film.
Il gusto di un ecclettismo raffinato nelle combinazioni di generi e formazioni tipico della rassegna amiatina, continuerà poi a luglio con un sestetto e quintetto tutto Mendelssohn con un ensemble d’occasione di grandi musicisti e amici guidato da Silvia Chiesa e Maurizio Baglini nel migliore spirito di un vero cenacolo cameristico e proseguirà nell’impaginato assolutamente trasversale delle Popsongs della Roma Sinfonietta, dove la canzone napoletana incontrerà le arie più toccanti dell’opera, dal Barocco al grande ‘800, ma anche la follia della Taranta o la raffinatezza di Gershwin.
Ad agosto si tornerà in orchestra con un impaginato tutto Mozart con Maurizio Baglini al pianoforte e l’Orchestra Vittorio Calamani, unica filarmonica under 35 italiana la cui freschezza, novità e talento non potranno che stupire: nata solo nel 2019 ad Orvieto, la Calamani rappresenta senza dubbio al meglio la nuova generazione di straordinari musicisti giovani che sta portando una nuova ventata di entusiasmo, passione e competenza in un repertorio senza tempo ed unita al precedente appuntamento con la Cupiditas renderà davvero Amiata Piano Festival una delle rassegne più orientate al futuro dell’estate 2023. Ed ancora il tributo a Leonard Bernstein con un american songbook affidato al Gabriele Coen Jazz Quintet e per chiudere a Natale l’Orchestra Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna coronano un anno di feste e sorprese, convivialità e musica, alle pendici dell’Amiata.
Ogni concerto prevede, nell’intervallo, un momento degustazione con le eccellenze gastronomiche del territorio ed i vini della cantina Collemassari Wine Estates
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La cassa al Forum è aperta al pubblico il giorno del concerto dalle ore 18:00.
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Dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle ore 15.30 alle 18.30 e nei giorni dei concerti
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